mercoledì 5 settembre 2012

Goodbye Boston


E così si conclude questo splendido anno trascorso negli Stati Uniti. Un anno ricco di emozioni contrastanti, di esperienze uniche ed irripetibili. Il tempo mi è letteralmente scivolato dalle dita, tanto che al momento di ripartire mi sembrava di essere appena arrivata. Ma riguardando questo diario di viaggio mi sono accorta di quanto invece io abbia vissuto e di quante cose abbia fatto, di quanto io abbia osservato, di quante persone io abbia conosciuto. Ogni post del blog racconta qualcosa che per me è stato straordinario. Per questo ho deciso di non chiudere il blog, ma di lasciarlo online, per poter ricordare, riguardare e portare sempre con me un pezzo di quest'anno incredibile.
Concludo con un grazie a voi che avete letto e commentato le mie "vicissitudini" e  con un grazie a Gabriele, che con la sua voglia di spingersi sempre un po' più in là, ha spinto anche a me a migliorarmi e a buttarmi a capofitto in quest'avventura.
Goodbye Boston!

domenica 2 settembre 2012

Chicago the windy city


Agli americani piace dare i soprannomi ad ogni cosa, anche alle città. Così New York City è detta NYC o the Big Apple, Los Angeles è detta L.A., San Francisco è detta più affettuosamente Frisco, Philadelphia la chiamano Philly e anche Chicago non fa eccezione: per tutti è più semplicemente the Windy city.
Chicago è famosa per essere ventosa e questo elemento rende ancora più sfidante la costruzione degli altissimi edifici che la caratterizzano. A Chicago la prima cosa che salta all’occhio sono proprio i grattacieli: immensi e bellissimi, di sera tolgono il fiato.
Lo skyline di Chicago è riflesso su una statua a forma di fagiolo all’interno del Millenium Park, lo stesso parco dove si trova l’ Art Institute of Chicago, uno dei musei d’arte più belli che io abbia mai visitato. Tra i tanti quadri famosi spicca “Une dimanche apres midi à l’Ile de la Grande Jatte” di Seurat: magnifico!
Passeggiando per Chicago, si resta colpiti non solo dagli edifici, ma anche dalla metropolitana, che anziché essere sottorranea è sopraelevata. Dai vagoni del treno si può godere un’interessante prospettiva della città. Ma la metro non è l’unica cosa che può sorprendere a Chicago: sparse per la città ci sono installazioni di Picasso e Mirò (!) e, senza preavviso, ci si imbatte nelle rive del lago Michigan, un lago talmente grande, da non riuscire a vederne i confini neanche salendo al 108° piano della Willis Tower.
A proposito di Willis Tower: se vi trovate a Chicago non potete non andare a visitarla. Per molti anni è stato l’edificio più alto del mondo. In pochi minuti si arriva all’osservatorio del  103° piano dove la vista toglie il fiato. Non solo, in certi punti pareti e soffitto sono trasparenti: che vertigini! Ma le foto vengono benissimo....

sabato 1 settembre 2012

Balene, balene, balene


Finalmente ce l’abbiamo fatta: dopo numerosi tentativi siamo riusciti a vedere le balene.
Anche questa volta ho temuto di non farcela, perché eravamo in ritardo mostruoso per l’imbarco e temevo che la nave salpasse senza di noi. Una volta salita, il mio timore di restare nuovamente a bocca asciutta non è  svanito. Era il mio ultimo giorno a Boston, se anche mi avessero dato degli altri voucher, quando avrei potuto usarli?
Invece, una volta arrivati al largo, ecco la prima coda apparire all’orizzonte. Ci avviciniamo, e questa volta avvistiamo anche il fianco. Ho tentato di scattare foto, ma invano. La barca rollava troppo e la balena era così lontana che era impossibile metterla davvero a fuoco.
Un po’ delusa, pensavo che la nave sarebbe ripartita alla volta di Boston, invece siamo rimasti ancora, spostandoci un po’ più in là. Nuovo avvistamento: questa volta madre e figlio. Mostrano il fianco, spruzzano e si rituffano alzando la coda. Che emozione!
Ma la parte migliore doveva ancora venire: siamo riusciti ad avvicinarci al punto da riuscire a vederle quasi a dimensione naturale: e che dimensioni! Questi animali sono enormi, non c’è da stupirsi che abbiano terrorizzato i sette mari!
Infine, siamo rientrati in porto. Incantevole la vista di Boston dall’acqua con la luce delle cinque che si riverbera sul mare e il vento carico di salsedine  e di libertà.
Goodbye Boston! Domani si parte per Chicago.